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immobility

IMMOBILITY, la situazione d’arte contemporanea è stata sorprendentemente un punto d’incontro tra diverse personalità artistiche e pubbliche. È soprattutto una bella manifestazione di arte contemporanea, dove in tutti gli spazi si respirava una sottile atmosfera surreale. Nel frattempo l’obiettivo della situazione d’arte contemporanea Immobility era di raggiungere il pubblico. Le persone sono state al centro dell’evento, hanno animato assieme ai giovani ballerini/performers di LabArt Company e di LabArt Repertory, lo spazio allestito lungo la strada Discesa Gaiola.

Immobility

Il tempo si è fermato per un attimo e ha rotto per un altro momento l’immobilità della vita quotidiana.

La pioggia del mattino ha dato un senso di ebbrezza. Abbiamo visto salire verso il cielo il “Raccoglitore di rugiada”, opera in acciaio di Fiormario Cilvini; l’installazione e la messa in sospensione di Renata Petti con “Il mondo come un sasso” e ”Il tempo come un tessuto”.

I dipinti ”Decumano” e “Attacco” di Gennaro Silvestro, hanno creato una visione sensazionale davanti ai nostri pensieri sul futuro. Come anche la scultura di Lucia Ausilio “Root to rise” … uno sguardo verso il cielo per cercare la libertà. Immobility si rivolge a tutti. Durante l’installazione estemporanea “Nulla” di Raymond La Motte, la coreografa – performer Paola Ricciardi attraversa lo spazio di nessuno per lanciare un messaggio di riappropriazione dello spazio comune e del corpo. Si potrebbe davvero smettere di essere immobile! Essere in grado di vedere l’immobilità attraverso due movimenti allo stesso tempo diacronico e sincronico. Percepire / sentire il corpo in uno spazio unico e contemporaneo. Ci avviciniamo così all’approccio visuale di Raymond La Motte con la sua video installazione “ImmobPlast / 2”. L’opera  comprende videos di Jeannette Ginslov, tratti dal suo Progetto “P(AR)ticipate: corpo di esperienza | corpo di lavoro | corpo come archivio”.

Open Art day

“IMMOBILITY” non si ferma, il flusso dei visitatori continua il suo percorso negli spazi interni, in cui vediamo brevi esibizioni di gruppi o singoli artisti, nelle docce, nell’armadio e sulle scale. Sembrava di fare un viaggio onirico in uno spazio concettuale. Le sculture ”Mi parlo e non mi sento” e ”Legato alla vita #2” di Stefano Parisio Perrotti, gli altri dipinti di G. Silvestro ”scorcio, Sogno” e”Energia”, la scultura di ferro “Ninfea floccata” di F. Cilvini, poi le stampe fotografiche “Cubes” ,”iXo”, ”Strates” .

Le videoinstallazioni di R. La Motte ”ImmobPlast /1 e /2”, ci hanno portato di nuovo al punto di partenza: rompere l’immobilità che vuole flagellare il mondo e volare verso l’aria, nella leggerezza. E così arriviamo al tramonto, ed è la leggerezza che vuoi! In “ImmobPlast”, videoinstallazione di Raymond La Motte con la performance della coreografa-ballerina-performer Claudia Sales, la gabbia si dissolve in noi, mentre il suo scheletro rimane nello spazio compresso, senza più luce e aria. In “ImmobPlast” abbiamo visto un ritmica con quattro movimenti nello stesso tempo -visuale-, il corpo diventa consapevole e rompe le barriere di immobilità fisica, psicologica, sociale e culturale. https://www.linkedin.com/in/raymond-la-motte-80a43a22/

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